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Indice
Facciamo un po' di chiarezza
Legni e Vernici Vivere Zen
Materassi in lattice Vivere Zen
Domande frequenti
Consulenze grauite
Guida alla scelta del futon
Materasso o futon?
I materiali del futon
Manutenzione del futon
Cosa è il futon?
Guida alla scelta dei tatami
Realizzare una pavimentazione tatami
Manutenzione del tatami
Cosa è il Tatami?
Guida alla scelta del materasso
Le fodere
I guanciali
I topper
Manutenzione dei materassi in lattice
I vantaggi dei materassi in lattice
I materiali dei materassi in lattice
Come scegliere tessuti e colori
Guida alla scelta dei legni
Per la manutenzione del tatami, ti bastano un’aspirapolvere e un panno leggermente umido (ben strizzato). Fa' attenzione a non bagnarli. Se per un incidente dovesse cadere dell’acqua sulle stuoie, affrettati ad asciugarlo, con un phon o una stufetta.
Il tatami ha bisogno di traspirare. Per questo, non tutti i materassi sono consigliati. Ad esempio, il materasso in lattice ti costringerebbe a effettuare una manutenzione praticamente giornaliera e nel caso in cui dovessi assentarti per lungo tempo, dovresti sollevare il materasso e non lasciarlo poggiato sul tatami. La scarsa traspirazione fra materasso e tatami, unita ad un’eventuale presenza di eccessiva umidità, potrebbe far insorgere muffa.
Sarebbe meglio utilizzare un materasso in memory o un modello tradizionale a molle, anche se i materassi occidentali forniscono una traspirazione minore rispetto al futon, che è invece il materasso perfetto da abbinare al tatami.
È buona regola non mettere sul tatami mobili con piedi sottili, come ad esempio una sedia, perché il peso concentrato in un solo punto rovinerebbe le stuoie.
Non è indicato utilizzare nemmeno le scarpe sul tatami: è preferibile camminare a piedi nudi, come da tradizione giapponese, o, in alternativa indossare delle pantofoline di stoffa. In questo modo, potrai percepire la cedevolezza del materiale.
Una buona abitudine inoltre è quella di esporre una volta l’anno i tatami all'aria aperta. Questo consente di eliminare l’eventuale umidità che si è accumulata. L’importante è che la parte rivolta al sole sia quella posteriore. Il giunco, infatti, essendo un elemento vegetale, tende a ossidarsi e quindi a cambiare colore. Il cambiamento di colore è comunque un processo naturale: col passare del tempo, il giunco “maturerà”, passando dal verde al giallo paglierino.
Se l’odore di paglia del prodotto appena acquistato dovesse risultare troppo forte, tienilo per qualche giorno all’aria: gradualmente si attenuerà.